lunedì 27 gennaio 2014

IL TRAMONTO DEI PREPOTENTI

     Nel corso della mia lunga vita mi è rimasto un ricordo della mia infanzia sulla fine della prima guerra mondiale del 1918. L’Italia già povera sperava di aver superato la tragedia della guerra. Con libere elezioni i socialisti formarono un governo capeggiato da Giolitti e Turati. Questo governo però non aveva un governo per risolvere i problemi del paese. La riforma della terra si era risolta in una cosa miserevole. Alcuni pezzetti di terra tolti ai contadini senza un vero riscontro economico per i braccianti. In questa situazione serpeggiava il malcontento e dilagava la miseria.       

     Approfittando di questa situazione, Mussolini, già socialista e direttore de L’Avanti, tradì la causa socialista e passò al servizio dei padroni, che lo  finanziarono per organizzare le squadracce fasciste massacrando e terrorizzando il paese.  Ci fu anche la pagliacciata della marcia su Roma che il re avrebbe potuto fermare. Ma purtroppo questo re, Vittorio Emanuele III era un incapace e preferì appoggiarsi a Mussolini nella speranza di salvare la corona.

      Mussolini, con i suoi discorsi roboanti promise mari e monti riuscendo anche a coinvolgere la povera gente. Questo è il preludio del recente passato con le tragiche conseguenze alle quali stiamo assistendo. Dicono che la storia si ripete. Da vent’anni Berlusconi domina le sorti del nostro paese anch’egli come Mussolini promettendo mari e monti….mentre i suoi due mandati di governo ci hanno lasciato un’Italia impoverita e sull’orlo del fallimento. Ancora una volta egli si sente arbitro del governo e  promette di ridurre le tasse alla povera gente a pèatto di salvare sè stesso0 dalla condanna per le sue malefatte. Insensibile a tutti i problemi del paese, provoca la caduta del governo e si rende responsabile di tutte le gravi conseguenze che ricadranno su ognuno di noi.

    Io non penso che questo governo sia il meglio che si poteva sperare e per il quale abbiamo votato, ma mi auguro che almeno possa portare a termine la riforma elettorale, e che le nuove elezioni possano portare ad un governo stabile che possa dare ai giovani nuove prospettive di lavoro.

Leone Sacchi                    Bologna 29/09/2013

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