La banda Adani e
Caprari sorse nella zona di Carpi con l’entrata in guerra dell’Italia del
1915-18. La banda era costituita da giovani renitenti alla leva che si erano
dati alla latitanza. Io avevo due anni, all’inizio della guerra. Dicono che la
memoria dei bambini incomincia intorno ai sei anni. Io però ho l’impressione
che alcuni ricordi mi siano rimasti impressi fin dalla più tenera età.
Nel 1915 quando l’Italia è entrata in
guerra con la Triplice Alleanza il
nostro paese era retto dalla monarchia con Vittorio Emanuele III, un re
incapace, come ebbe modo di dimostrare durante la dittatura fascista e poi
durante la guerra, che procurò milioni di morti in tutta Europa.
Nella guerra 1940-45 i partigiani in Italia
hanno dato un grande contributo di sangue, combattendo per la liberazione del
paese dalla dittatura fascista e dall’occupazione tedesca. Anche la banda Adani
e Caprari, a suo modo si era costituita come opposizione ad una guerra non
voluta dal popolo italiano e per la quale il nostro esercito era impreparato,
come fu tragicamente dimostrato in seguito dalla disfatta di Caporetto. Adani e
Caprari credo fossero nativi di Limidi di Soliera. Chiamati alle armi si
diedero alla latitanza e, in poco tempo costituirono una banda di un centinaio
di uomini. Di giorno stavano nascosti ed uscivano di notte rubacchiando qua e
là nelle campagne, in qualche misura usufruendo anche della solidarietà di
parte dei contadini, che magari avevano qualche figlio nella banda o che
comunque esprimevano in questo modo la loro condanna per questa guerra.
Un furto abbastanza rilevante nei momenti di
allora lo fecero nel Caseificio Cooperativa di Migliarina, ove era casaro mio
padre. Segarono una inferriata del magazzino e riuscirono a rubare 16 forme di
formaggio. Me lo ricordo perché mio padre raccontava spesso questo episodio
insieme ad un grave fatto di sangue avvenuto a Limidi di Soliera. Si diceva che un contadino,
stanco di essere continuamente taglieggiato, si era barricato nella stalla,
pronto a difendersi. I banditi, consapevoli del pericolo che correvano, presero
in ostaggio suo figlio e gli fecero aprire la porta della stalla. Il contadino
quando vide aprirsi la porta si avventò col forcone sugli assalitori, colpendo
a morte il proprio figlio. Questo comunque è l’unico fatto di sangue, che io
abbia sentito raccontare, di cui si sia macchiata la banda Adani e Caprari.
La banda, che si era ingrossata in
particolare verso la fine delle guerra, operava indisturbata perchè tutte le forze
armate, compresi i carabinieri erano impegnati al fronte. Solo dopo la fine
della guerra le forze dell’ordine riuscirono a sgominare la banda. In parte
questa si sciolse per effetto di un condono che permise a molti giovani di
ritornare alla vita normale, e poi gli ultimi rimasti furono sgominati dalle
forze dell’ordine. Adani venne colpito a morte durante un conflitto a fuoco con
le forze dell’ordine, mentre Caprari, credo sia morto in prigione.
Ho voluto raccontare la storia di questa
banda, che si era costituita quasi un secolo fa nelle nostre campagne, perchè è
giusto che tutti ricordino e che in particolare lo ricordino quelli che si
sentono i potenti della terra, che le guerre provocano lutti, tragedie e ferite
sociali difficilmente rimarginabili.
Facciamo in modo che
in nessuna parte del mondo, in nessun angolo della terra sia più necessario
costituire una banda per rifiutare una guerra. Dicono che l’uomo sia la bestia
più feroce che abbia mai popolato la terra. Forse sarà perchè io sono una bestia
docile, che ha speso tutta la sua vita per il bene della famiglia e della
società di cui facciamo parte. Sarà per questo che io ho ancora fiducia che finisca per prevalere la saggezza degli
uomini contro le guerre, contro la violenza e la sopraffazione per il bene
delle giovani generazioni e che la vita diventi un evento felice, degno di
essere vissuto con gioia e serenità.
Leone Sacchi
Bologna 14/03/2007
Molto interessante, ma forse i giovani che non vogliono fare sacrifici e alle prime piccole difficolta implorano la guerra non sapendo niente di storia non capiranno queste cose.
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