L’eccidio nelle prigioni di Carpi
Caro Dante, permettimi di darti del tu, in considerazione
della mia età e della stima ed amicizia che ormai ci lega.
Ti scrivo a
proposito del libro, ultimo uscito, del quale ho letto alcuni brani. Il libro
mi sembra ottimo da tutti i punti di vista e costituisce sicuramente un buon
ricordo di Carpi, della laboriosità e della bontà della sua gente. Sinceramente
però sono tenuto a dirti, proprio in nome della nostra stima reciproca, che le
dichiarazioni di Cavazza , secondo il quale Bisi partecipò a quell’eccidio e forse ne fu il
mandante, non sono veritiere. Forse il Cavazza ha fatto il nome di Omar Bisi
perché sinceramente convinto di averlo riconosciuto durante quell’eccidio, che
noi tutti abbiamo sempre condannato, o forse fu convinto da qualcuno per
colpire attraverso la sua figura tutto il movimento partigiano, in una logica
di contrapposizione frontale fra il Partito Comunista e la Democrazia Cristiana.
Bisi allora fu incarcerato e poi rimesso in libertà perché riconosciuto
innocente. In quel clima avvelenato dalla lotta politica, capitò la stessa cosa
al sindaco di Correggio, imputato dell’assassinio del parroco di San Martino
don Pessina. Solo a distanza di molti anni e dopo una lunghissima detenzione in
carcere fu riconosciuto innocente e furono individuati i veri responsabili:
quattro giovani scapestrati, rei confessi.
Nel caso
dell’eccidio delle carceri è noto che l’azione fu compiuta dal comandante
Nardo, che fu ucciso poco dopo all’uscita dal Municipio di Carpi, di fronte al
cinema Fanti. Ma questa è una pagina di storia sulla quale non è mai stata
fatta luce e l’omicida è rimasto sconosciuto. Gli altri componenti del gruppo
di fuoco sono stati tutti condannati ed hanno scontato molti anni di carcere o
hanno dovuto vivere in esilio. Qualcuno era anche mio conoscente.
Fra i fucilati di
quella notte c’era anche un certo Vailati che era stato arrestato a cibeno. Era
stato portato nella sala dell’osteria e le donne inferocite lo schiaffeggiavano
e sembrava volessero linciarlo. Il poveretto aveva creduto di respingere le sue
responsabilità dicendo che lui schiacciva soltanto le unghie ai detenuti per
farli parlare. Io, avvertito di quanto stava accadendo, sono intervenuto, come
presidente del CLN di Cibeno per interrompere quelle intemperanze e far
consegnare il Vailati alle autorità perché noi non potevamo diventare degli
assassini.
Purtroppo l’odio ed
i patimenti della guerra ed infine anche l’amarezza per il condono di
Togliatti, hanno armato la mano di alcuni sbandati che, ignorando anche gli
appelli del Partito Comunista, hanno dato corso ad alcune vendette che hanno
messo in cattiva luce l’operato del movimento partigiano nel suo complesso e
dei tanti che hanno immolato la vita per la libertà.
Mi sono permesso
di fare queste precisazioni perché la limpida figura di Omar Bisi, medaglia
d’oro della libertà non può e non deve essere sfiorata da alcun sospetto.
Affettuosi auguri
di Buone Festa Natalizie a te e famiglia.
Con stima, distinti saluti,
Leone, Maria e famiglia Sacchi
09-12-2010
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