giovedì 27 febbraio 2014

2014-02-27 IL MIO DESIDERIO IN PIENA FACOLTA’ DI MENTE

IL MIO DESIDERIO IN PIENA FACOLTA’ DI MENTE
     Vorrei  innanzitutto cominciare col ricordo della mia cara mamma, Sgarbi Filomena, morta all’età di ottantotto anni con atroci sofferenze, amorevolmente assistita, ma impotenti a lenire le sue sofferenze ed i suoi lamenti. Anche i medici curanti non potevano far niente perché le leggi tuttora in corso non permettevano e non permettono nessun intervento.
    Io personalmente sono stato baciato dalla fortuna in tutto e per tutto, come ho scritto molte volte. La vita è un dono meraviglioso che va vissuto con pienezza e gioia. Altrettanto vorrei dire sulla fine della vita, che vorrei fosse senza sofferenze, attorniato dai miei cari ed accompagnato da un ultimo bacio d’addio.
    Queste sono le mie volontà in piena facoltà di mente. Io parlo per me e non impongo niente a nessuno. Se mai sono gli altri che impongono a me le loro scelte sulla mia morte. E questo non lo trovo giusto. Penso perciò che il governo, oltre ai tanti problemi che dovrà affrontare per portare il paese fuori dalla crisi, debba porsi anche il problema  della morte per permettere a ciascuno di andarsene nel modo più confacente alle sue convinzioni personali.  E così vorrei che fosse anche per il sottoscritto che considera la vita un dono meraviglioso ed è felice di averla vissuta ormai fino al ciclo finale della propria esistenza.
       Leone Sacchi                             27/02/2014




martedì 25 febbraio 2014

2014-02-25 LE PROPOSTE DI UN ITALIANO AGLI ITALIANI

LE PROPOSTE DI UN ITALIANO AGLI ITALIANI
        Oggi martedì 25 febbraio 2014 ci saranno in parlamento le votazioni per la fiducia al nuovo governo che spero venga eletto con un’ampia maggioranza.
    Le promesse e le intenzioni contenute nel programma del nuovo capo del governo dovranno essere mantenute per risolvere i problemi del paese e ridare lavoro e tranquillità agli italiani.
      Io, come singolo cittadino, per risolvere la crisi proporrei anche una tassa progressiva, partendo da zero, perché anche i troppi debiti che abbiamo contratto incidono sullo sviluppo ed aggravano la nostra situazione economica. Con il mio modesto contributo mi sentirei orgoglioso perché la crisi da superare non riguarda solo il presente, ma l’avvenire dei nostri nipoti e pronipoti.
     Spero che su questo vogliano riflettere tutti gli italiani e spero anche che questa proposta possa giungere anche al capo del governo.
     Auguro al governo ed a tutti gli italiani di risolvere uniti la crisi e di riprendere nel lavoro, nella pace e nella libertà il nostro avvenire.
     Leone Sacchi                                   25/02/2014





domenica 23 febbraio 2014

2014-02-23 IL FESTIVAL DELLA CANZONE IL TEMPIO DELLA MUSICA

IL FESTIVAL DELLA CANZONE IL TEMPIO DELLA MUSICA
      
      Il mio rammarico ed i miei sentimenti sulla musica mi inducono a  pensare  che le canzoni  e la musica siano manifestazioni grandiose delle capacità umane e che il festival di Sanremo ne sia la celebrazione. Questo perché i partecipanti hanno portato con sé tutto quello che dentro sentono e vivono.  E lo ha dimostrato Tenco che si è tolto la vita nel teatro dell’Ariston perché la sua canzone era stata rifiutata, canzone che in seguito ha avuto ed ha ancora successo.
    Purtroppo  gli intervalli deturpano e mortificano lo spettacolo. E’ come se nel pieno della grandiosità della messa intervenisse un comico che, per quanto bravo, profanerebbe i sacramenti.
     Secondo me il conduttore dovrebbe essere un musicista che negli intervalli parlasse dei grandi del passato  e concludesse il festival della canzone come in un tempio.
Leone Sacchi                            23/02/2014


venerdì 21 febbraio 2014

2014-02-21 LE NUOVE TECNOLOGIE E LE LORO CONSEGUENZE

LE NUOVE TECNOLOGIE E LE LORO CONSEGUENZE
    Le nuove tecnologie hanno portato  all’umanità dei progressi immensi in campo produttivo come in quello della ricerca scientifica e addirittura nelle metodologie di insegnamento.
     Però non è stato risolto il problema delle conseguenze che le nuove tecnologie hanno prodotto  sul lavoro, e sull’ambiente, basi principali della nostra esistenza. Si tratta di un problema basilare per la sopravvivenza stessa dell’umanità, ma ancora non sufficientemente sentito e forse non accettato.
     Io penso che sarebbe ora di cominciare a proporlo alle nuove generazioni, nelle scuole superiori e negli esami di stato, per coinvolgerle e renderle partecipi del loro avvenire.
     Spero che questa  proposta non rimanga solo nella mia fantasia, ma che si cominci a fare qualcosa in questo senso. Così come nell’alfabeto: cominciamo dalla A affinché le nuove generazioni arrivino alla Z per il loro avvenire e perché tutto il lavoro delle generazioni che ci hanno preceduto non vada perduto.

       Leone Sacchi                                21/02/2014 

lunedì 17 febbraio 2014

2014-02-16 LA MIA GIORNATA DA CENTENARIO

LA MIA GIORNATA DA CENTENARIO
   La mia giornata da centenario me la passo molto bene. Vado a letto alle otto, assistito da mio figlio e riesco a dormire tutta notte, anche se mi alzo alcune volte per le esigenze naturali. Mi sveglio alle cinque ed ascolto le notizie del mattino. Alle sei mi alzo, mi faccio la barba e poi ritorno a letto. Alle sette arriva mia figlia Emilia a scaldarmi il latte. Mi alzo e faccio un’ampia colazione con latte e zuppa di pane, una mezza mela ed un po’ d’uva e poi aspetto che arrivi la Lara, che mi assiste per varie ore, mattina e pomeriggio, mi fa le faccende di casa e mi prepara il pranzo.
    Quando la stagione lo permette esco con la Lara a fare un po’ di compere alla PAM. Lì ho tanti amici, anche fra le impiegate, che mi salutano e coi quali scambio due chiacchiere e mi passo il tempo.  Andiamo con la carrozzina. Un po’ cammino io spingendo la carrozzina e poi , quando mi sento stanco, mi siedo e mi faccio spingere.  E così faccio venire l’ora di pranzo, le undici e trenta. 
     Il mio pranzo non prevede mai molte varianti. Prendo  un mezzo cucchiaio di tonno e poi lo spalmo ben bene nel piatto con venti o venticinque  maccheroni , a seconda della lunghezza, conditi con un po’ di olio d’oliva. Come secondo mi mangio una mezza bistecchina di pollo lessato alternata ad un po’ di pesce bollito. Come contorno mangio un pezzo di patata bollita con un  po’ di pomodoro e cipolla.  Per frutta mi mangio una mela cotta e bevo l’acqua del rubinetto.  Questo è il mio pranzo per tutto l’anno e vi assicuro che non mi stanco ed anzi ne sono ghiotto.
     Nelle ore libere della giornata scrivo degli articoli sulla situazione politica che mio figlio mi  trascrive al computer e poi me li spedisce ad amici e ad alcuni giornali e riviste. Ultimamente mia nipote Katia mi ha aperto anche un blog sul quale ha messo quasi tutti i miei scritti..
 
 Terminato il pranzo vado a coricarmi per il riposo pomeridiano ed alle 15 sono pronto di nuovo per uscire e con la carrozzina  andiamo al’ ARCI Benassi  ad assistere a qualche partita di bocce. Il Benassi è la mia parrocchia, sia per l’amicizia dei dirigenti che per la mia collaborazione al giornalino. Verso le diciassette torniamo a casa e la Lara mi prepara la cena: una mozzarella, alcune fettine di patata e di pomodoro ed un po’ di cipolla. Il tutto condito con un cucchiaio di olio d’oliva. Poi una mela cotta per frutta.
   Verso le  diciotto viene mia figlia Emilia a farmi un po’ di compagnia,  poi alle otto  meno un quarto viene mio figlio, ascoltiamo insieme le ultime notizie  e verso le venti io vado a letto con il bacio della buona notte.
     Provo tanta nostalgia per la mancanza della mia cara Maria, ma mi dico che la vita è  bella ed io desidero di viverla ancora.
 
Leone Sacchi                            Bo 16/02/2014




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venerdì 14 febbraio 2014

2014-02-14 IL GIOCO DEL PALLONE,


IL GIOCO DEL PALLONE, LE SQUADRE,  IL DOMICILIO
   Il gioco del pallone è uno degli sport più popolari in Italia, sia per dilettoche per l’antagonismo fra le squadre.  Purtroppo però sempre più frequentemente avvengono scontri e violenze sia all’interno che all’esterno degli stadi. Sono partecipi di queste violenze anche le squadre che provocano degli antagonismi fuori posto. Succede poi che questi antagonismi determinano delle violenze che a volte escono dagli stadi e finiscono per coinvolgere anche le città di appartenenza delle squadre.
    In realtà i giocatori non sempre  sono della città nella quale giocano. Nella maggior parte dei casi vengono da altre città e molti anche da  paesi stranieri  e vengono acquistati dalle società sportive per avere maggiori possibilità di vittoria. Le squadre quindi hanno i nomi delle città ma sono delle società private che operano sul mercato mondiale del calcio. Quindi non sono le città di provenienza che perdono o vincono, ma sono soltanto delle squadre ivi domiciliate che si confrontano. Con questo io non tolgo niente al gioco e vinca pure4 il migliore.
    Spero soltanto che questo serva a chiarire, soprattutto ai giovani, i termini veri del problema e a far sì che il gioco del pallone, come qualsiasi altro gioco sia sempre e soltanto fonte di divertimento  e di diletto.
     Leone Sacchi
 14/02/2013
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venerdì 7 febbraio 2014

2014-02-08 LA MUSICA NELLE CANZONI E NELLA MELODIA

LA MUSICA NELLE CANZONI E NELLA MELODIA
   Io penso che la musica al pari delle altre arti abbia un’importanza enorme  nella vita dei singoli e sull’educazione che noi dobbiamo trasmettere alle nuove generazioni per il loro avvenire e per il benessere dell’intera società.
   Ciò premesso  vorrei portare come esempio i grandi musicisti come  Verdi ,Puccini, Mascagni e tanti altri. Il successo delle loro opere è stato favorito dalla bravura dei cantanti, ma è stato merito soprattutto della grandiosità della musica. Questo a mio parere è vero anche per le canzoni.
     Premesso che io ho sempre suonato il violino e che dirigevo una piccola orchestra che si esibiva nelle sale da ballo negli anni trenta del secolo scorso, debbo confessare che nutro dei dubbi sul valore artistico di cera musica di oggi.  
    Per televisione a volte vedo dei cantanti che, per divertire il pubblico, saltano come delle marionette. Pur essendo dei bravi cantanti suonano con degli strumenti che deturpano l’armonia che dovrebbero avere le canzoni e che dovrebbe essere trasmessa al pubblico.
    Questo tipo di musica  eccita la violenza e mortifica i sentimenti, anziché educarli.
   Mi auguro che al prossimo festival di Sanremo prevalgano le canzoni che esprimono quei sentimenti umani che hanno fatto grandi le nostre canzoni nel mondo.
     Leone Sacchi                         Bo        8/02/2014

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lunedì 3 febbraio 2014

2014-02-03 I GLADIATORI DEL DISONORE


I GLADIATORI DEL DISONORE
  
   I gladiatori erano schiavi che, ai tempi dell’impero romano, combattevano, anche fino alla morte, contro altri schiavi per divertire il pubblico pagante.
      Così Grillo, al suo rientro a Roma ha chiamato i suoi deputati, responsabili, nelle aule del parlamento, delle violenze fisiche e verbali e delle minacce contro la Boldrini, che è stata costretta a nascondersi.
    Grillo ha dimenticato che il parlamento non è il Colosseo e che i suoi eletti sono dei parlamentari e non dei gladiatori. In parlamento si discute e non si pratica la violenza. Chi lo fa è un delinquente, che come dice la parola, delinque. In questo caso delinque contro la democrazia per distruggerla ed instaurare una dittatura.
    Questo modo di agire di  Grillo contro tutto e tutti deve trovare un limite nelle istituzioni democratiche. Oltre questo limite ogni cittadino deve rispondere delle proprie azioni, anche sul piano penale, di fronte alla legge, sancita dalla nostra Costituzione.
     Leone Sacchi                                    03/02/2014


domenica 2 febbraio 2014

2014-02-02 SQUADRISMO FASCISTA

SQUADRISMO FASCISTA
       
     Sono ancora sbalordito e turbato da quello che è successo alcuni giorni fa in parlamento. Stupito anche che in parlamento non ci sia un servizio di polizia di pronto intervento non solo per sedare le violenze, ma anche per mettere in manette tutti coloro che con la violenza cerano do ostacolare i lavori del parlamento. Sono amareggiato anche perché  invece quando ci sono delle pacifiche manifestazioni di lavoratori vengono mobilitati centinaia di poliziotti in tenuta antisommossa e pronti ad usare il manganello. Quello che è successo, con la presidente Boldrini costretta a fuggire, non fa onore al nostro paese.
     Io ho assistito a quella che allora sembrava una pagliacciata da parte di Mussolini, compresa la marcia su Roma, che il re avrebbe potuto fermare a calci nel sedere. Purtroppo quella pagliacciata non fu fermata e ci è costata vent’anni di dittatura fascista e la tragedia di una guerra sanguinosa.
    Di fronte al pericolo che queste pagliacciate si ripetano cerchiamo di porre fine a tutte quelle violenze che possono turbare il nostro avvenire. E mettiamo in guardia Grillo ed i suoi seguaci: l’Italia e gli italiani non tollereranno queste violenze e sono pronti a difendere il paese, la democrazia e la libertà.

     Leone Sacchi                                       02/02/2014         

sabato 1 febbraio 2014

2014/02/01 RIFLESSIONI

RIFLESSIONI
     Oggi piove e non so come passarmi il tempo ed allora ripenso alla mia vita e mi trovo a pensare che la vita è come una casa da costruire. La pensi in tutti i dettagli per costruirla perfetta secondo i tuoi bisogni ed alla fine ti accorgi che qualcosa di meglio si poteva fare. Io penso alla educazione religiosa che ho ricevuto da bambino ed ai buoni sentimenti che essa mi ha dato e che ho cercato di trasmettere alla mia famiglia, sebbene io avessi perduto la fede. Ma trovo che tante volte avrei potuto fare di più e meglio nell’ambito della famiglia e della società in cui viviamo. Credo che molte delle mie manchevolezze siano state dovute alla mia ignoranza, intesa proprio nel senso dell’ignorare le cose.
   Un esempio: quando cuocevo il formaggio col fuoco delle fascine il nemico maggiore era costituito dal vento. Ebbene succedeva sempre che quando accendevo il fuoco si alzava un po’ di vento. Non mi rendevo conto che il fuoco, aumentando la temperatura dell’aria la faceva salire, richiamando aria fresca dall’esterno.
    Nel complesso però credo che il bilancio della mia vita sia stato positivo.
   Sono orgoglioso di aver preso parte, insieme a mia moglie, alla lotta partigiana e di aver dato il nostro modesto contributo per la conquista della libertà e della democrazia, che oggi certi irresponsabili cercano di calpestare.
   Andando indietro nel tempo penso ai nostri rapporto coniugali ed ad alcune scelte che io ho fatto e che mia moglie ha accettato suo malgrado. Mi sento anche il rimorso di quando rileggeva i miei scritti, forse anche per sentirsi partecipe, e mi dava i suoi suggerimenti, ai quali io non ho mai dato ascolto.
Oggi a distanza di anni mi sento pentito per averla forse trascurata qualche volta, mentre lei mi è sempre stata vicina nei momenti difficili della nostra vita.
   Ma così è la vita.
Leone Sacchi                                    01/02/2014