mercoledì 28 maggio 2014

2014-05-28 IL RUOLO DELLA TELEVISIONE NELLA RECENTE CAMPAGNA ELETTORALE

IL RUOLO DELLA TELEVISIONE NELLA RECENTE  CAMPAGNA ELETTORALE
    Premesso che sono soddisfatto dei risultati elettorali che hanno premiato Renzi ed i suo partito per il modo in cui hanno condotto la campagna elettorale per l’avvenire dell’Italia e degli italiani, voglio esprimere la mia opinione sulla diminuzione del numero degli elettori. Credo che in parte questo calo sia dovuto alla sfiducia che malcostume, furti e ruberie varie da parte di alcuni, ma non tutti, hanno generato nella opinione pubblica, ma un a qualche responsabilità l’ha avuta anche la televisione pubblica. In televisione sono comparsi sempre quasi esclusivamente tre personaggi, leader dei partiti che in passato avevano avuto il maggior numero di voti, affrontando quasi sempre temi di politica interna o offendendosi l’un l’altro. Ma le elezioni che si sono svolte riguardavano il nostro avvenire nell’ambito dell’Europa e quindi la scelta doveva avvenire su chi mandare a difendere gli interessi dei lavoratori nell’ambito della comunità e quindi anche gli interessi nazionali, in un contesto d ripresa dell’occupazione, della produzione industriale e degli investimenti.  Per queste ragioni sarebbe stato utile un coinvolgimento di tutte le forze politiche ed un confronto ampio di tutte le idee e le ipotesi in campo. Il non averlo fatto ha contribuito al diffondersi di un certo pessimismo e dell’idea che in campo ci sono sempre quelli e che tanto non conta andare a votare.                                                                                       Spero che le proteste che ci sono state, sia  da parte dei partiti minori che  dell’opinione pubblica, vengano tenute in considerazione in modo da accrescere la partecipazione ed il contributo delle idee di tutti, ma anche per far sì che aumenti la fiducia negli eletti per il bene dell’Italia tutta.
leonesacchi@blogspo.it                        28/05/2014        
 

domenica 25 maggio 2014

2014-05-25 LA FARSA ELETTORALE E' FINITA

LA FARSA ELETTORALE E’ FINITA
   Oggi 25 Maggio si vota per eleggere i settantatre delegati dei vari partiti a rappresentare l’Italia nel parlamento europeo. Ho parlato di farsa elettorale perché ciascun partito nella sua propaganda non ha parlato di Europa e di programmi europei, ma ha dato spazio solo a quello che vorrebbe fare in Italia, come se queste elezioni riguardassero il nostro paese e l’attuale governo Renzi.                                                                                                          Cominciamo da Berlusconi. Nella sua lunga campagna elettorale non ha fatto altro che dire che nelle prossime elezioni proporrà di portare le pensioni minime a mille euro. Però non ha mai precisato quale quota del suo capitale potrebbe mettere a disposizione e quanto potrebbero mettere tutti gli altri che in modo lecito ed illecito hanno messo insieme enormi capitali.                                                                                                                      Che dire poi di Grillo. Egli non fa altro che ripetere che dopo il voto farà la marcia su Roma, che caccerà il Presidente della Repubblica e si insedierà al governo del paese. Speriamo che questo non  avvenga mai e che rimanga solo un frutto della sua fantasia malata. Purtroppo sono tragedie già vissute che non vogliamo si ripetano.                                                                   Che dire poi di Renzi e del suo governo? Speriamo soltanto che porti a termine le riforme annunciate per il bene e l’avvenire del nostro paese.            Ed infine parliamo anche di quelli la cui campagna elettorale è stata esclusa dalla televisione. Speriamo che anch’essi possano essere presenti nel parlamento europeo, non per difendere gli interessi del loro partito, ma per l’Europa, per l’Italia e per i lavoratori italiani. Quello in definitiva che dovrebbero fare tutti i deputati eletti di qualsiasi pese, fede politica o religiosa: dare il proprio contributo per fare uscire l’Europa dalla crisi, per la ripresa economica, nel lavoro, nella pace e nella libertà.                              Spero che questo sia anche il pensiero di tanti italiani che oggi sono andati a votare, qualunque sia la loro tendenza politica.

leonesacchi@blogspot.it                               25/05/2014 

giovedì 22 maggio 2014

2014-05-22 AIUTATEMI A CAPIRE

AIUTATEMI A CAPIRE
   Come ho già scritto altre volte, nell’immediato dopoguerra il prete della parrocchia di San Francesco a Carpi, nei suoi sermoni, diceva che i comunisti erano dei delinquenti e degli assassini. Mia madre, che pure faceva parte delle Consorelle, usciva indignata e diceva che il prete mentiva perché i suoi figli erano comunisti ed anche delle brave persone. Alle sue esequie religiose non volle quel prete, né quella chiesa.
    Ho fatto questa lunga premessa per arrivare alle brigate rosse, protagonisti ed artefici di tanti delitti,  ai tanti depistaggi e alle collusioni  ed alle complicità, che ancora coprono tante verità nascoste di quel periodo e della storia successiva del nostro paese. Mi riferisco all’assassinio del prof Biagi, ucciso da estremisti di sinistra, ma sembra con la complicità o con delle responsabilità da parte di personaggi che occupavano posti di responsabilità nella gestione della sicurezza dello stato e dei cittadini più esposti.
  Aiutatemi a capire perché succedono queste cose e come mai rimangono poi sempre impunite. Non era forse successo così anche con Moro? Non era stato ammonito dagli Stati Uniti per la sua volontà di portare i comunisti al governo del paese? Ed anche Moro non è stato assassinato dalle brigate rosse?
   Aiutatemi a capire che cosa significa questo strano connubio fra queste forze eversive di sinistra ed i potenti della terra? Fra gli sfruttatori ed i carnefici?
    Io ho sempre sognato un governo di larghe intese per il bene e l’avvenire del nostro paese. Per la vita e non per la morte.

   Leonesacchi.blogspot.it                 22/05/2014

mercoledì 7 maggio 2014

2014-05-07 IL GRILLO CATTIVO

IL GRILLO CATTIVO
   Oggi sette Maggio, nel programma televisivo delle 14 e 30 il Grillo scatenato ha detto di essere un Grillo cattivo un po’ contro tutti, come del resto l’ho sempre sentito, da quando ha smesso di fare il pagliaccio ed è entrato in politica.
    Nei suoi fanatici discorsi solo lui è il salvatore della Patria. Purtroppo mi porta alla memoria un altro salvatore della Patria, Benito Mussolini. Coi suoi discorsi infuocati, quello riuscì ad impadronirsi del potere in italia con le tragiche conseguenze di cui portiamo ancora oggi i segni.
    In uno dei suoi discorsi, che egli riteneva memorabile, disse: Io sono matematicamente sicuro che fra un secolo l’Italia sarà più ricca e Roma più potente”. Ora il secolo volge al termine ed abbiamo visto le tragedie della dittatura fascista e della guerra che ha distrutto il nostro paese.
    Nella situazione attuale della crisi che sta attraversando il nostro paese, alle prossime elezioni europee, non abbiamo bisogno di un ducetto esaltato, tipo Grillo, ma di un partito unitario che, partendo dai bisogni dei lavoratori, si adoperi per la ripresa economica e la rinascita dell’Italia e degli italiani.
    Questa è la speranza mia che spero sia condivisa da milioni di elettori e di elettrici.

Leonesacchi.blogspot.it                                         7/05/2014

martedì 6 maggio 2014

2014-05-06 LE RICCHEZZE LECITE ED ILLECITE


LE RICCHEZZE LECITE ED ILLECITE
       Sulle ricchezze accumulate io farei qualche distinzione. Ci sono quelle raggranellate col lavoro stipendiato e quelle acquisite sui prodotti dei lavoratori, secondo i principi della società in cui viviamo. Però questo sistema che regola la nostra vita sociale non lo ritengo giusto perché i beni  che vengono prodotti dai lavoratori, vengono commercializzati senza nessun controllo ed il sovrapprezzo viene chiamato guadagno. Questo sistema ha fatto sì che la ricchezza del nostro paese è in gran parte nelle mani di pochi. Facendo un esame della crisi in cui versa il nostro paese non sarebbe forse giusto che i vari Berlusconi, che si sono arricchiti sul lavoro della povera gente, mettessero gran parte dei loro capitali al servizio della ripresa economica dell’Italia?
   In questi giorni il sig. Berlusconi nella sua campagna elettorale chiede di portare le pensioni a mille euro. Perché non dichiara anche la sua disponibilità e non invita anche gli altri arricchiti a devolvere una parte dei loro capitali e dei loro profitti a favore delle classi più disagiate e per la ripresa economica del paese?
     Io non ho mai votato per Berlusconi, però in questo caso direi che si è messo una mano sul petto e restituisce l’illecito al lecito, dando prova di un vero ravvedimento.

Leonesacchi.blogspot.it                     06/05/2014    

2014-05-06 LE LAUREE SIMBOLICHE E QUELLE DEGLI STUDIOSI


LE LAUREE SIMBOLICHE E QUELLE DEGLI STUDIOSI
     La laurea simbolica la potrei attribuire a mio padre che mi ha trasmesso la nobile arte del casaro o a quelli che dal nulla, pur non avendo degli studi, hanno creato delle industrie, ingrandite nel tempo.
    Le lauree naturali, conseguite cogli studi tramandati da altri uomini di cultura, hanno in comune, oltre al lavoro, lo scopo di trasmettere e migliorare le esperienze precedenti, non solo per noi stessi, ma anche per le future generazioni.
    Adesso le nuove tecnologie ci hanno permesso di raggiungere le luna ed altri pianeti e satelliti e si stanno compiendo delle ricerche per verificare la presenza su di essi di altre forme di vita.
     Comunque sia, questi meccanismi di trasmissione del sapere sono stati di fondamentale importanza per lo sviluppo della civiltà umana e dovranno proseguire nell’avvenire per il bene dell’umanità.
   leonesacchi.blogspot.it                    6/5/2014


2014-05-05 LA MIA LONGEVITA'

LA MIA LONGEVITA’
    Questa mattina alle ore 5 e 30 la radio ha dato notizia di un esperimento sui topi. Due medici americani hanno iniettato del sangue di topi giovani su due topi vecchi ed avrebbero notato un loro ringiovanimento. Forse le mie potranno essere fantasie e supposizioni infondate, fatto sta che anch’io ho subito due trasfusioni di sangue all’età di settantaquattro anni. Ero stato operato alla prostata e date le mie condizioni di debolezza fui sottoposto a due trasfusioni di sangue. Scherzando dicevo sempre ai miei familiari che mi sentivo ringiovanito.
    Vero o no, posso ritenermi baciato dalla fortuna: suono ancora il violino abbastanza discretamente e scrivo ancora lettere ed articoli. Non so se questo è dovuto al generale prolungamento della vita o se in qualche misura c’entrano anche le trasfusioni, come nel caso dei topi.

Leonesacchi.blogspot.it                      5/5/2014

2014-05-04 GLI ANNI DI UNA SPENSIERATA GIOVENTU’

GLI ANNI DI UNA SPENSIERATA GIOVENTU’
   Come ebbi già a scrivere, a quindici anni avevo già un’orchestrina e suonavo nelle sale da ballo. Avevo degli amici che strimpellavano la chitarra ed ogni sera con il violino ci dilettavamo a trascorrere le serate. Una sera un amico, del quale non ricordo più il nome, prese a nolo una macchina e con quella ci siamo recati a Cortile, una frazione di Carpi che dista una decina di chilometri da casa mia. La serata è stato piacevole, non altrettanto il ritorno. Forse per l’inesperienza del mio amico o forse per qualche altro accidente la macchina partiva, faceva qualche metro e poi si rispegneva. Sta di fatto che siamo tornati a casa a piedi. Io sono arrivato alle quattro del mattino, giusto in tempo per cambiarmi d’abito e cominciare a lavorare con mio padre nel caseificio.
   Piacevoli o meno erano comunque momenti di una spensierata gioventù.
    Un’altra avventura che ha segnato il resto della mia vita avvenne nel mese di settembre del 1929. Verso sera ero andato a trovare una ragazzina, Marina Imbeni, sorella di un mio amico. Appena giunto ella mi comunicò che mi erano venuti a cercare per andare a suonare in una festa. In fretta e furia, con la mia bianchi da corsa, mi infilai verso casa per andare a prendere il violino, ma mi inzuccai con un altro ciclista che veniva in senso opposto. La mia bicicletta era diventata un rottame ed io fui trasportato all’ospedale grondante sangue per una ferita all’occhio destro.
     Posso dire che quella ferita fu la mia fortuna perché fui riformato mentre moltissimi giovani della mia classe andarono a morire nei vari fronti che il fascismo aprì un po’ ovunque.

leonesacchi.blogspot.it           4/05/2014    

venerdì 2 maggio 2014

2014-05-02 IL TU, IL VOI ED IL LEI

IL TU, IL VOI ED IL LEI
     Il Tu, il Voi ed il Lei sono tutti modi per gestire i nostri rapporti con il prossimo. Il Voi ed il Lei si usano verso le persone come segno di rispetto.
     Una volta, quando ero bambino, il Voi si usava anche fra i coniugi  ed era d’obbligo per i figli verso i genitori. In casa mia sia i genitori che noi figli ci siamo sempre parlati con il Tu ma era quasi un’eccezione.  Quando mio figlio Corrado cominciò a parlare fu naturale che si rivolgesse a tutti noi col Tu e così fece anche con i nonni materni, mentre mia moglie Maria, continuava a trattare i suoi genitori col Voi. Una volta quando ero bambino ebbi modo di assistere ad un bisticcio fra coniugi che mi rimase impresso nella memoria. Eravamo in una stalla e la moglie del contadino ad un certo punto si rivolse al marito con queste parole testuali: “ Voi siete un asino”.
     La cosa suonava molto buffa perché per dargli dell’asino poteva usare anche il Tu. Anche mia moglie Maria era talmente abituata ad usare il Voi coi suoi genitori,  che riteneva il Tu una mancanza di rispetto ed una forma di eccessiva confidenza.
     A distanza di tanti anni mi pare di capire che il Voi nelle famiglie di allora era la forma che corrispondeva ad una gestione autoritaria della famiglia, mentre il tu serviva a gestire i rapporti familiari su un piano di parità e di amicizia reciproca. Anche abbracciare e baciare i propri genitori era considerata una confidenza eccessiva nella famiglia di Maria,che ne ha sofferto tantissimo, riversando  il proprio bisogno di tenerezze sui suoi figli.
    Anche queste sono le storie di un tempo, che raccontate oggi sembrano  antidiluviane.

Leone Sacchi         02/05/2014       leonesacchi.blogspot.it 

2014-04-02 QUANDO A TUO FIGLIO RACCONTERAI..

QUANDO A TUO FIGLIO RACCONTERAI..
   “Quando a tuo figlio racconterai…” era l’inizio di una canzone degli anni trenta del secolo scorso.  Ero cresciuto accanto a mio padre casaro in un caseificio cooperativo di Migliarina di Carpi. Ero convinto di essere ormai padrone di tutte le tecniche della lavorazione del latte per ottenere un buon formaggio grana. Purtroppo invece ho dovuto pagare a caro prezzo  la mia prima esperienza come casaro in un caseificio a Villanuova di San Pancrazio nei pressi di Modena. Sembrava che il mondo mi fosse crollato addosso. Piangevo e suonando quella canzone, pensavo a quando avrei raccontato quella amara delusione a mio figlio Corrado, nato da pochi mesi.  Per fortuna ho avuto mia mogli Maria che mi è stata di conforto e mi ha aiutato a superare quella crisi di sconforto. Altri casari in circostanze simili si sono tolti la vita  per il disonore. A quei tempi era opinione comune fra i contadini, ma non solo, che la riuscita del formaggio dipendesse  esclusivamente dalla competenza del casaro. Solo parecchi anni più tardi, attraverso gli studi dei chimici e dei biologi fu possibile capire che in certe circostanze il latte può non essere idoneo alla produzione del formaggio grana,  pur essendo  prodotto entro la zona di produzione del grana. Il latte rimane idoneo per l’alimentazione ma contiene dei fermenti che ne rendono impossibile la stagionatura.
     La stessa cosa è avvenuta per la filossera. Quando è comparsa si pensava che la colpa fosse del contadino che non aveva irrorato le viti con la giusta dose di solfato di rame.
     Chissà, forse anche oggi ci sono degli eventi attribuiti erroneamente al genere umano, che magari hanno delle cause ancora ignote. Speriamo almeno che le tragedie di allora non abbiano più a ripetersi.

Leone Sacchi                               Bo 02/05/2014  leonesacchi.bolgspot.it