LE FAMIGLIE
TRADIZIONALI DI UNA VOLTA
Le famiglie
tradizionali di una volta nella nostra regione erano molto numerose. Questo era
dovuto alla grande miseria ed alle condizioni di lavoro. Partendo dai contadini
con le loro grandi famiglie patriarcali: essi erano costretti a rimanere uniti perché
i figli quando si sposavano non avevano le possibilità economiche di crearsi
una famiglia ed anche perché la conduzione di un podere agricolo richiedeva un
gran numero di braccia e di animali da lavoro. E così i figli dei contadini
erano costretti a continuare a fare i contadini.
La stessa cosa, in qualche misura avveniva
anche per gli operai che vivevano in catapecchie nella più dura miseria.
Avevano bisogno di far lavorare i figli fin dalla più tenera età e non potevano
permettersi di affrontare i costi della frequenza scolastica e dei libri. Solo
le famiglie benestanti avevano la possibilità di far studiare i propri figli,
di permettere loro di intraprendere nuove carriere e di costituire delle
famiglie indipendenti da quelle dei genitori.
Questo stato di cose è scomparso verso la
fine della seconda guerra mondiale, quando, attraverso nuove tecnologie di
lavoro si sono sviluppate nuove forme di convivenza.
Prendiamo ad esempio la mia famiglia: quando
siamo venuti ad abitare a Bologna eravamo in sei, poi le figlie di mio figlio
si sono sposate ed hanno formato le loro famiglie. E così ha fatto anche mio
figlio con sua moglie. Oraì, dopo la morte di mia moglie io sono rimasto solo.
Ciò non toglie che i miei figli mi sono vicini e mi circondano di tante cure
amorevoli.
Oggi, alla luce della mia esperienza,
penso che sia giusto che ciascuno abbia la possibilità di formarsi la propria
famiglia, senza che questo intacchi gli affetti verso i propri genitori.
leonesacchi.blogspot.it Bologna 8/10/2014
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