venerdì 31 gennaio 2014

2014-01-31 LA GRANDE FAMIGLIA ITALIANA

LA GRANDE FAMIGLIA ITALIANA
  Deploro anch’io,  come penso gran parte degli italiani, i f atti successi in parlamento, provocati dai grillini,. Penso anche che il Presidente Napolitano si sia espresso in modo giusto e che chi di dovere debba prendere dei provvedimenti punitivi  per evitare simili gazzarre ed il rischio che degenerino e si propaghino nelle piazze, aggravando ulteriormente il discredito internazionale e la crisi del paese.
    Alla luce di tutto ciò ritengo giusta l’unità di tutti i partiti che sostengono il governo, compreso il partito di Forza Italia.  Io non guardo alla persona di Berlusconi, ma guardo al suo partito ed ai milioni di voti che ha avuto ed al seguito di cui ancora dispone  e mi auguro che voglia riprendere a collaborare in questo momento difficile per il nostro paese.  E spero anche che altri partiti ed altri movimenti uniscano le loro forze a quelle della attuale maggioranza per portare l’Italia fuori dalla crisi.
    Risolta la crisi e rimesso in sesto il paese è giusto che ogni partito riprenda la propria posizione, sempre in una forma democratica e con intenti costruttivi per il nostro paese.
    Spero che queste idee prevalgano anche nell’opinione pubblica per il nostro avvenire e per l’Italia tutta.
     Leone Sacchi                                           30/01/2014  

   

giovedì 30 gennaio 2014

2014-01-30 NON ME NE FACCIO CASO DI LEI,…

MA DI CHI LE HA DATO IL VOTO…
   Ero ancora un bambino quando un deputato del parlamento italiano pronunciò queste parole all’indirizzo di un deputato che aveva pronunciato un discorso deplorevole.
    In questo caso però io mi riferisco al deputato SORIAL del movimento cinque stelle che ha insultato il Presidente Napolitano definendolo “boia”.
    Ma veniamo ai fatti: Napolitano, giunto al termine del suo mandato si era ritirato, lasciando libero spazio alla sua sostituzione. Il suo rientro quindi non è stato un atto di prepotenza, ma il risultato della inconcludenza del Parlamento che rischiava di paralizzare la vita politica del paese. Per questo Napolitano ha accettato il secondo mandato presidenziale.
     Questi sono anche i presupposti che hanno determinato il malcontento e la sfiducia che serpeggiavano nel paese e che hanno fatto credere a tanta gente di aver trovato in Grillo il personaggio nuovo atto a risolvere i nostri problemi.
    Purtroppo però questo Grillo, comico e buffone, alla resa dei conti si è dimostrato non costruttore, ma distruttore nelle parole e nei fatti con azioni ed incitamenti che potrebbero degenerare con gravi conseguenze per la nostra vita civile e per la democrazia.
    Di fronte a questi fatti io spero che chi ha votato per Grillo si dissoci e renda pubblico il proprio dissenso, con la speranza che questo comico rimanga solo un triste ricordo nella storia del nostro paese.
      Leone Sacchi                     30/01/2014  

lunedì 27 gennaio 2014

2013-12-10 PENSIONI MINIME E PENSIONI D’ORO


  Il nove dicembre sul primo canale della radio, poco dopo le12 e 30, nel programma “LA RADIO NE PARLA” hanno parlato di pensioni minime e di pensioni d’oro sulle quali vorrei esprimere anche la mia opinione.

    Esaminiamo dunque i fatti. Se questi privilegiati non avessero avuto i muratori a costruirgli la casa, i contadini a dargli da mangiare, i sarti a vestirli sarebbero nudi. Se non avessero avuto gli insegnanti dall’asilo alla fine degli studi sarebbero rimasti analfabeti. Ed ecco che ora tutte queste persone, indispensabili nel corso della vita, si ritrovano con delle pensioni si e no sufficienti ai bisogni famigliari.

     Io mi domando se questa ingiustizia nel trattamento pensionistico non debba essere sanata. Si  tolgano ai privilegiati d’oro le liquidazioni e le pensioni da nababbi visto che queste enormi  somme di denaro vengono sottratte  dagli stipendi di chi lavora. Penso anche che si dovrebbe fare un fondo delle pensioni da distribuire in modo più equo fra tutti i pensionati.

     Leone Sacchi          Bologna 10/12/2013

2014-01-18 UN GOVERNO CHE GOVERNI

   In questi giorni si sta discutendo sulla nuova legge elettorale per un governo che governi il nostro paese. Io non so di quale tendenza politica sarà il governo che uscirà dalle future elezioni. Comunque sia penso che il programma che vorrà svolgere dovrà essere presentato prima delle elezioni sia per l’avvenire del paese, sia perché ogni cittadino sia consapevole delle scelte che è chiamato a fare.

     Nel corso dell’immediato dopoguerra i governi che si sono succeduti, compreso Berlusconi avevano illuso i votanti su una ripresa economica del nostro paese. Purtroppo però i risultati sono stati catastrofici sia sulla disoccupazione che sui debiti che gravano sul nostro paese.

      Sulla base delle esperienze sui governo del passato io penso che sia giusto che il governo che sorgerà dalle prossime elezioni sia un governo che abbia i numeri e la forza per governare. Però è anche giusto che prima delle elezioni i partiti espongano i loro programmi, non di propaganda elettorale, ma per risolvere i problemi ed i bisogni del paese. In pratica non abbiamo bisogno di un governo che faccia solo propaganda e che si serva dei voti dei cittadini per fare i propri comodi. Abbiamo bisogno di un governo che prenda a cuore i propri impegni e che governi per il bene degli italiani e dell’Italia tutta.

     Io personalmente ho sempre votato per un governo di centro sinistra e lo farò anche alle prossime elezioni se la vita me lo concederà ancora.  

     Leone Sacchi                                       Bologna 18/01/2014

2014-01-27 I BENEFATTORI DELL'UMANITA’

    In questi giorni si stanno preparando le riforme elettorali per eleggere il nuovo parlamento per un nuovo governo. Nel contempo però si scoperchiano sempre nuove ruberie e malversazioni che aumentano la sfiducia nella nostra classe politica. Da parte dei cittadini si sente spesso dire che sono tutti uguali e questo stato di cose potrebbe degenerare con gravi conseguenze. Io spero che non si faccia di tutte le erbe un fascio e che il governo attuale e quelli che seguiranno possano risolvere i problemi e portare il nostro paese alla rinascita.

    Se è vero che esiste il malcostume è anche altrettanto vero che esistono anche tanti benefattori che operano per il bene dell’umanità. In particolare vorrei ricordare i medici del servizio sanitario, sia ospedaliero che domiciliare. A Bologna io sono stato ricoverato al Sant’Orsola per l’operazione alla prostata, al Malpighi per la cataratta ed al Bellaria per una presunta colica renale. Ma mi riferisco anche ai medici domiciliari ed in particolare al mio medico, il dott. Anania, che da parecchi anni mi segue con competenza e pazienza, ma è anche un amico che cerca di darti fiducia e ti assiste come un componente della famiglia.

     Io ho citato gli ospedali ed i medici che conosco, ma penso che in Italia ce ne siano tanti che meritano il nostro plauso e la nostra riconoscenza.

    Spero che questi esempi siano sempre più numerosi in tutti i campi dell’umano operare compreso quello politico, per il bene eper l’avvenire della grande famiglia italiana.

     Leone Sacchi                              27/01/2014   

2013-12-23 IL PIAVE MORMORO’


Il risvolto della guerra

       Da un po’ di tempo sul primo canale della RAI, dopo le 14 si parla di personaggi storici e di eroismi durante la guerra. Io vorrei soffermarmi anche sui risvolti negativi della guerra. A Migliarina, dove io abitavo, il parroco, don Achille Rosi, intervistando Mario Mariani, gli chiese perché non andava più in chiesa e questi rispose: Se lei reverendo avesse visto le teste volare via e tutti gli orrori della guerra, forse avrebbe perso la fede anche lei.

   L’Italia, già povera prima della guerra, ne uscì dissanguata a causa delle spese militari. La disfatta di Caporetto ed il ritiro del nostro esercito al Piave è stata una tragedia che va ricordata non come riferisce la storia, ma nella sua tragica realtà. Invece di costringere i soldati ad attraversare a nuoto il Piave, anche se molti sono annegati perché non sapevano nuotare, avrebbero dovuto dare ordine di arrendersi.  Io penso che i generali che hanno dato questi ordini non si siano gettati a nuoto, ma siano fuggiti con mezzi appropriati.

   Poi è stata creata la leggenda: il Piave mormorò, non passa lo straniero. Ma la realtà dei fatti è che l’esercito austroungarico si ritirò per proteggere un altro fronte  ed evitare la sconfitta e la fine dell’impero austro- ungarico.

    Fa bene raccontare le storia ed anche gli atti di eroismo, ma sarebbe bene anche raccontare che con le guerre non ci sono mai né vincitori né vinte ma solo e sempre distruzioni e morti fra la povera gente.

      Leone Sacchi                                      23/12/2013           

2013-12-16 LA MUSICA E GLI ANNI DELLA SPENSIERATA GIOVENTU’

    Ieri la radio ha trasmesso un’intervista ad alcuni ragazzi quindicenni, membri di un’orchestra che sta ottenendo grandi successi in tutto il mondo. Questo mi ha fatto venire alla memoria l’inizio della mia carriera di musicista. Anch’io avevo 15 anni. Una domenica pomeriggio del 1928 mi trovavo davanti all’osteria quando venne a cercarmi Quinto Bulgarelli, un amico che studiava  musica e suonava la chitarra. Mi disse che i gestori della sala da ballo di Migliarina di Carpi cercavano con urgenza un complesso che fosse disposto a suonare da subito. Probabilmente all’origine c’era stato un diverbio con l’orchestra precedente ed erano ricorsi a noi per rimediare all’ultimo minuto.  Non ci lasciammo sfuggire l’occasione. Mettemmo assieme un complessino con un gruppo di amici. Non avevamo mai suonato assieme, ma alla benemeglio riuscimmo a preparare un repertorio di ballabili con valzer, mazurche, foctrot, polche e tango. Io ero il primo violino al tono alto, Savani Viterbo e Braghiroli i violini al tono basso, Quinto Bulgarelli alla chitarra ed Amos Mussi al contrabbasso. All’inizio eravamo molto emozionati, poi l’emozione è passata ed abbiamo avuto un discreto successo, tant’è che abbiamo continuato a suonare, in quella ed in altre sale, per molti anni fino all’inizio della guerra negli anni quaranta.

    Diciamo che quelli furono gli anni della nostra spensierata gioventù perché con la guerra e le sue tragiche conseguenze anche la nostra orchestra si sciolse e molti di noi furono stati costretti ad interrompere la loro attività musicale.

   Leone Sacchi                                   Bologna 16/12/2013

2013-12-13 GLORIA A DIO NEL PIU’ ALTO DEI CIELI

  Sono stato battezzato ed ho avuto una educazione religiosa di cui sono grato. Nel corso del tempo, per ragioni di cui ho già parlato e scritto, ho perduto la fede, ma il motto “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà mi è rimasto nel cuore”, specialmente il messaggio della pace per tutti gli uomini che operano nel bene.

    E penso ai prepotenti che hanno il dominio sulla terra e che  per conservarlo offendono e calpestano la dignità umana. Se pensassero che la nostra vita è un passaggio e sarebbe tanto bello viverla in pace e con amore e chiudendo gli occhi pensare con orgoglio di averla dedicata al bene e non al male.

    E penso a quei bambini dell’Africa pieni di mosche che muoiono in tenera età, senza aver potuto beneficiare del dono della vita e mi chiedo perché l’uomo sia così prepotente e malvagio, da rendere così disumano il dono meraviglioso della vita.

    E’ questo il pensiero triste che mi turba e che mi ha guidato, assieme a mia moglie, ad operare per il bene della famiglia ed in  generale per il bene della società in cui viviamo.

   Leone Sacchi                   13/12/2013

2013-12-10 PENSIONI MINIME E PENSIONI D’ORO

  Il nove dicembre sul primo canale della radio, poco dopo le12 e 30, nel programma “LA RADIO NE PARLA” hanno parlato di pensioni minime e di pensioni d’oro sulle quali vorrei esprimere anche la mia opinione.

    Esaminiamo dunque i fatti. Se questi privilegiati non avessero avuto i muratori a costruirgli la casa, i contadini a dargli da mangiare, i sarti a vestirli sarebbero nudi. Se non avessero avuto gli insegnanti dall’asilo alla fine degli studi sarebbero rimasti analfabeti. Ed ecco che ora tutte queste persone, indispensabili nel corso della vita, si ritrovano con delle pensioni si e no sufficienti ai bisogni famigliari.

     Io mi domando se questa ingiustizia nel trattamento pensionistico non debba essere sanata. Si  tolgano ai privilegiati d’oro le liquidazioni e le pensioni da nababbi visto che queste enormi  somme di denaro vengono sottratte  dagli stipendi di chi lavora. Penso anche che si dovrebbe fare un fondo delle pensioni da distribuire in modo più equo fra tutti i pensionati.

     Leone Sacchi          Bologna 10/12/2013

2013-12-11 I NOSTRI CANI

  Adesso siamo senza cani, ma fino a qualche anno fa ne abbiamo avuti vari. Io però vorrei parlare soltanto di due in particolare perché ad essi sono stato molto affezionato.

   La prima cagnetta che abbiamo avuto era una laica. Ce l’aveva portata un dipendente del caseificio. Sembra che l’avesse avuta da un circo. Sapeva fare molti esercizi ed era sicuramente molto intelligente. Quando mangiavamo le noccioline allungava una zampetta sulle ginocchia e sembrava dicesse: ci sono anch’io. Mia moglie Maria non voleva che andasse sul letto di nostra figlia Emilia. Quando sentiva i passi di Maria, forse con la complicità di Emilia, si nascondeva sotto le lenzuola. Quando ha partorito i suoi cuccioli li mostrava volentieri e sembrava dicesse: guardate come sono belli. Dopo qualche mese li abbiamo regalati a vari amici del vicinato e lei li andava ad allattare tutti. Quando Emilia ha cominciato a studiare a Bologna Laica ha imparato l’orario della corriera e l’andava ad aspettare alla fermata.

  Purtroppo Laica ha fatto una fine tragica. Durante i lavori di smantellamento del caseificio la cagnetta è salita su un cumulo di macerie ed è rimasta fulminata. Abbiamo pianto come per la scomparsa di un congiunto.

    Qualche anno dopo abbiamo preso una cagnetta collie che abbiamo chiamato Lassie. Anche quella era molto affettuosa ed intelligente. Aveva imparato a giocare a pallone con il muso e faceva il portiere. Lassie è morta di vecchiaia.

    In casa di mio fratello Sergio c’era un cane lupo, che non ammetteva che ci si sedesse sulla sua poltrona. Quando Sergio è morto saltava sulla cassa e non voleva che la portassero via.  

     Anche in casa di mia moglie ci sono sempre stati i cani. Maria mi raccontava che quando si è sposata avevano una cagna che, quando c’era pericolo di pioggia le mettevano degli indumenti sulla schiena e lei li portava ai famigliari che lavoravano nei campi.

      Si dice che il cane è il migliore amico dell’uomo ed è certamente vero. Non credo sia altrettanto vero il contrario.

    Leone Sacchi       Bologna 11/12/2013

2013-12-08 LA STRENNA DI NATALE

   Torna al tuo paesello ch’è tanto bello/torna al tuo casolare, torna a cantare/Torna da chi per te soffre tante pene/Torna da chi ti vuole tanto bene./

   Le strofe di questa canzone mi portano alla memoria tante cose del passato e penso che la nostra vita è solo un breve passaggio e, come tale, dovremmo spenderla nel miglior modo possibile.

    Purtroppo però l’egoismo umano, la sete di denaro e di dominio, le dittature le guerre hanno sempre intristito le nostre vite ed hanno fatto della nostra esistenza un calvario.

    Io ormai sono fuori dal tempo e non sono più al passo con le nuove tecnologie che hanno portato l’uomo sulla Luna e con i nuovi strumenti informatici, ma mi chiedo, perché con tanti successi in campo tecnologico non riusciamo ancora a raggiungere un’intesa per rendere la vita più felice?

    In questi giorni in parlamento si sta discutendo sulle riforme utili al nostro paese. Invece di cercare di difendere le proprie poltrone speriamo che si cominci a pensare alle riforme utili per l’avvenire dei nostri figli e nipoti e per una vita degna di essere vissuta.

    Io penso che questa sarebbe la gioia migliore per coronare l’ esistenza di ognuno di noi. In particolare questo dovrebbe essere il pensiero dominante di chi ci governa e di chi temporaneamente detiene più potere ed ha perciò medesimo maggiori responsabilità.


    Leone Sacchi                       Bologna 08/12/2013

2013-12-5 DIAMO TEMPO AL TEMPO

    A proposito dei vari reucci che galleggiano sulla nostra scena politica e fanno propaganda per arrivare quanto prima a nuove elezioni anticipate vorrei ricordare che bisogna innanzitutto vedere se sono utili o negative per risolvere la crisi che attanaglia il nostro paese.

   Dal punto di vista della nostra collocazione europea le elezioni anticipate sarebbero negative perché creerebbero situazioni di instabilità rischiando di aggravare ulteriormente la nostra situazione economica. Anche chi vuole investire in Italia pretende di avere la sicurezza di un governo stabile a garanzia dei suoi investimenti.

   In definitiva le elezioni anticipate e le iniziative di tutti quei partiti che nella situazione attuale ostacolano il governo antepongono degli interessi particolari o di poltrona a quelli del paese. E’ la solita politica degli ultimi vent’anni di cui noi tutti stiamo ancora subendo le conseguenze.


    Leone Sacchi                           5/12/2013

2013-12-2 NON ILLUDIAMO GLI ELETTORI

  Il prossimo 8 Dicembre verrà eletto il nuovo segretario del Partito Democratico italiano attraverso una campagna elettorale molto democratica. Ciascuno dei tre candidati ha proposto e presentato il programma che intende svolgere. Premetto che io ho fiducia e spero che il prossimo segretario si impegni al meglio per il bene del suo partito e dell’Italia intera e spero anche che dalle prossime elezioni politiche vengano risultati positivi per le forze della sinistra e del centrosinistra per poter affrontare e risolvere la crisi economica del nostro paese.

    Nessuno ancora sa come sarà la nuova legge elettorale, se sarà ancora maggioritaria o se sarà proporzionale, se ci saranno due camere o una sola. Sono tante le incognite, ma allo stato dei fatti è evidente che sarà difficile che il Partito Democratico da solo possa raggiungere il 50% dei voti alle elezioni politiche future. Si può soltanto sperare che tutte le sinistre unite ottengano un risultato elettorale che consenta loro di governare il paese per ridurre il debito pubblico, dare lavoro a tutti e fare quelle riforme che possano garantire una solida ripresa e restituire alle nuove generazioni un’Italia economicamente e moralmente redenta.

    Leone Sacchi                                Bologna 2/12/2013

2013-11-30 I MIEI CENTO ANNI


     I miei cent’anni, compiuti ormai il 20 febbraio 2013. Quando vado fuori a spasso, spingendo la carrozzina o facendomi spingere dalla mia assistente, molti si meravigliano della mia longevità. Vi confesso che nonostante i lavori di una volta rimangano solo un ricordo, mi ritengo fortunato perché mi sento ancora partecipe, nel bene e nel male, a tutto quello che sta succedendo nel mondo ed in particolare in Italia.

     Il sei Gennaio dell’anno in corso a 97 anni è mancata mia moglie Maria. Avevamo fatto 77 anni di matrimonio insieme e cinque anni di fidanzamento. Direi quasi una eccezione. Però ora sento la sua mancanza. E’ questo che mi addolora maggiormente. Nella mia solitudine penso a quello che mi circonda di te. Mentre sto battendo queste brevi note con la mia olivetti ammiro con tanto amore il tappeto che tu hai ricamato, cara Maria, nel lontano 1935 quando ci siamo sposati. Ci metto una mano sopra e mi sento di amarti e di abbracciarti ancora come allora. Così per tante altre cose della nostra casa. In particolare l’urna che, come d’accordo, sta nella nostra camera in attesa della mia per andare per sempre insieme in un loculo nel cimitero di Carpi.

      Oggi dico che la vita mi rende ancora felice perché sono attorniato ed assistito da due bravi figli, da una nuora e da un genero, da quattro nipoti e dieci pronipoti che mi circondano con tanto amore.

     Per concludere sui miei cento anni dico ed auguro a tutti che la vita è un dono degno di essere vissuto con entusiasmo ed intensità di intenti.

   Leone Sacchi                                        Bologna 30/11/2013

LA ZAVORRA E I PRIVILEGIATI. Il rovescio delle due medaglie

     Per zavorra io intendo riferirmi a coloro che nel corso della loro vita lavorativa di quarant’anni  hanno messo assieme una pensione sufficiente per il proprio fabbisogno.
    I privilegiati invece sono tutti coloro che in svariati lavori e speculazioni lecite ed illecite si sono riempite le tasche. Ora però, giusto o non giusto, siamo sulla stessa barca che rischia di affondare.  In questa situazione i governi che ci hanno preceduto e quello attuale cercano di mantenere a galla la barca sempre frugando nelle tasche più vuote, con dei provvedimenti che direi ridicoli se la situazione non fosse così tragica.
   Nella previsione delle prossime elezioni tutti i maggiori esponenti politici sono in prima linea  per dare, ma poi in pratica frugano sempre nelle tasche vuote con risultati insufficienti e miserevoli.
    Ma io m i domando e dico perché non andiamo a frugare nelle tasche piene di quelli che fin ora hanno goduto di privilegi leciti o illeciti. Questo è quello che io speravo facesse il governo attuale, che invece ha le mani legate e non è neppure riuscito a fare le necessarie modifiche alla legge elettorale.
    Mi viene il dubbio che nella società capitalista in cui viviamo le leggi tendano a mettere al sicuro i privilegi e le tasche piene.
      Leone Sacchi                  Bologna 20/11/2013

LA SPERANZA IN UN GOVERNO STABILE


LA SPERANZA IN UN GOVERNO STABILE

 

   Il bisogno di un governo stabile nel nostro paese è indispensabile per dare credibilità, per risollevare la crisi e, principalmente per dare lavoro ai disoccupati ed insomma per la rinascita del nostro paese.

   Purtroppo ci sono ancora molte difficoltà da affrontare. Ieri il Presidente della Repubblica  Napolitano ha convocato al Quirinale Grillo ed un esponente della Lega per accelerare l’iter di una nuova legge elettorale condivisa da un ampio schieramento di forze politiche.

    Non solo Grillo ha rifiutato l’incontro, ma in televisione ha anche pronunciato parole offensive contro il Presidente Napolitano. Questo Grillo che fa il prepotente con discorsi invasati in piazza nella sua arroganza pensa ad una dittatura.

     Io spero che alle prossime elezioni vengano tarpate le ali a questo ducetto e che le sue ambizioni crollino come un castello di sabbia.

    Speriamo che il governo attuale riesca a proporre alcune riforme indispensabili per le prossime elezioni e per le nuove generazioni, per il lavoro e per la pace.

    Questo è il mio augurio che spero sia condiviso da tanti italiani.

 

        Leone Sacchi                                          26/10/2013

LETTERA APERTA ALL’ON. SILVIO BERLUSCONI


   On. Silvio Berlusconi, i miei primi pensieri vanno a quando è entrato in politica.  Durante quella prima campagna elettorale Lei aveva promesso tante cose e molti italiani, in buona fede le hanno creduto. Purtroppo però gli anni del suo governo sono stati disastrosi ed hanno portato il nostro paese sull’orlo del fallimento. Forse i suoi elettori avevano pensato che, se è stato tanto bravo ad arricchire il suo portafoglio, sarà bravo anche a pareggiare i debiti che gravano sul nostro paese.

     Visto lo stato in cui ha portato il e, mi chiedo come sarà messo ora il suo portafoglio. Avrà subito la crisi o si sarà gonfiato ulteriormente?

    Ora Lei non è più Presidente del Consiglio, ma è ancora capo del suo partito e fa ancora da ago della bilancia nel governo. Ha voluto a tutti i costi togliere la tassa sulla prima casa, come se questa fosse una questione prioritaria per risolvere la crisi che attanaglia il nostro paese, mettendo in grave difficoltà il governo. Questa sua posizione è di sola furbizia in vista delle prossime elezioni politiche. Lei lo sa bene e lo fa solo per furbizia. Ma il paese soffre e vorrebbe uscire da questa crisi.

   Non credo che Lei avrà modo di leggere questa mia lettera, ma spero almeno che serva a dare un contributo per arrivare ad avere un governo che governi nell’interesse delle classi lavoratrici del nostro amato paese.

      Leone Sacchi                                 Bologna 23/10/13

UN GOVERNO CHE GOVERNI

   Dal dopoguerra in poi si sono succeduti parecchi governi, da De Gasperi ad Andreotti e poi a Berlusconi, che ha dominato la scena politica per un ventennio, ed infine a Letta. Tutti questi governi hanno promesso mari e monti, ma la nostra apparente ricchezza era basata sui debiti che nel corso del tempo hanno portato il nostro paese sull’orlo del fallimento.

   Purtroppo anche questo governo presieduto da Letta si sta dimostrando incapace di portare il paese fuori dalla crisi. Toglie tasse da una parte per poi doverne applicare altre da un’altra parte. Purtroppo queste sono sempre e soltanto pezze messe su un paio di pantaloni marci.

    Per risolvere la crisi attuale bisognerebbe partire da altri presupposti. Attualmente la ricchezza del nostro paese è nelle mani di pochi, ricchissimi che si godono tutti i privilegi e stanno dietro le quinte a manovrare la politica e se ne fregano della miseria e della disoccupazione della povera gente.

    Noi avremmo bisogno di un governo che andasse a prendere i soldi nelle tasche piene. Ma per fare questo bisognerebbe  fare due mucchi e non decine di partiti e partitini. Due mucchi: il mucchio dei lavoratori ed il mucchio di quelli c he sfruttano il lavoro altrui.

    Questa sarebbe la soluzione per portare il paese fuori dalla crisi attuale.

  Leone Sacchi                              Bo. 21/10/2013

I PROBLEMI IN DISCUSSIONE IN PARLAMENTO:


    Oggi 16 ottobre, dopo il telegiornale delle ore 15 ho ascoltato alcuni interventi dei deputati sul condono per ridurre il soprannumero dei detenuti nelle carceri, come proposto dal Presidente Napolitano.

Il primo intervenuto ha detto che è contrario al condono perché dal precedente condono, dopo poco tempo in gran parte sono tornati in prigione.  Questo non lo metto in dubbio perché, quando vengono rimessi in liberà, privi di soldi e di lavoro, non gli resta che tornare a rubare. Quindi è necessario che oltre al condono venga data loro la possibilità di una occupazione. Se questo non è possibile, data la grave disoccupazione  che affligge il paese, sarà necessario costruire nuove prigioni per dare ai carcerati una vita più umana.

    Un altro deputato si è pronunciato contro perché ci sono dei problemi più gravi da affrontare: la disoccupazione, le fabbriche che chiudono, le famiglie ed i pensionati al minimo che non ce la fanno più ad andare avanti.

    Ciascuno è libero di esporre le proprie opinioni, ma siccome il grave problema delle prigioni esiste, dovrebbe anche proporre una  soluzione.

    Io continuo a sperare che i contrari al condono siano una minoranza e che la maggioranza, che  si interessa dei gravi problemi del paese, affronti  anche il problema delle carceri, con una soluzione degna di un paese civile.

    Leone Sacchi                                             Bologna 16/10/2013

LA MIA LONGEVITA’ E LE MIE ESPERIENZE


    Molti mi domandano il segreto della mia longevità. Il segreto principale è di non incappare in malattie incurabili. Specialmente di effettuare una alimentazione leggera ed adeguata all’invecchiamento del nostro intestino. Sempre parlando delle mie esperienze, una decina d’anni fa barcollavo ed ho pensato che il mio fisico non riusciva a smaltire tutto quello che mangiavo. Ero anche aumentato alcuni chili. Ho dimezzato l’alimentazione e mi sono rimesso in sesto. Il mio consiglio è quello di non usare medicine per diminuire di peso.

      Nel corso della mia vita ho allevato molti maiali. Non me ne sono morti molti, ma quei pochi erano sempre i più belli, grossi e grassi. Questo mio esempio può sembrare banale, ma penso che una eccessiva alimentazione per gli anziani possa avere gravi conseguenze.

      Un altro fattore importante è la partecipazione attiva alla vita della famiglia e delle società. Non pensare ossessivamente alla morte perché questo può portare depressione e poi malanni. La morte è un evento naturale a conclusione della vita di ognuno di noi.

      Io mi sono preso l’urna di mia moglie in casa, la bacio e le dico che, quando sarà giunto il mio momento, ci faremo portare assieme in un loculo nel cimitero di Carpi. Ho anche lasciato detto che prima di essere cremato voglio che il mio corpo venga avvolto con una bandiera rossa.

     Questa è la mia vita passata e presente, circondata da tutte le bellezze che la natura ci ha dato. Nel pieno dell’autunno mi godo anche dei colori del tramonto  e dei colori delle piante.

     Infine, ancora un consiglio agli anziani. Regolate la vostra vita in base alla vostra età. Il dono della vita è un dono meraviglioso che la rende degna di essere vissuta ad ogni età.
     Leone Sacchi                                       Bologna 13/10/2013

IL PRO ED IL CONTRO NEL DIBATTITO RENZI-ANNUNZIATA

        Nel dibattito che si è svolto fra Annunziata e Renzi, vorrei mettere in evidenza i punti negativi nelle tesi di quest’ultimo.

       Per primo il fatto che nelle carceri ci sono ancora molti detenuti in attesa di giudizio. Ma questi condannati se entreranno nel diritto del condono saranno liberati. Quindi per me il suo giudizio in materia non è valido.

     A me sembra poi che ci sia una contraddizione su quanto affermato sul salvataggio di Alitalia, che sembra una presa in giro. Da una parte ha detto che è contrario al salvataggio dal fallimento perché è gestito da una società privata, ma ha anche sostenuto che ha fatto bene il Presidente Napolitano a preoccuparsi per proteggere i dipendenti dal rischio della disoccupazione.

     In queste condizioni, poco importa chi sarà il nuovo segretario del Partito Democratico.

     Quello che principalmente sta a cuore agli italiani sono le sorti e l’avvenire del nostro paese.
       Leone Sacchi                                               Bologna 13/10/2013

LO SFOLTIMENTODEI DETENUTI DELLE PRIGIONI


    Qualche tempo fa ebbi a scrivere che i detenuti drogati con condanne lievi non dovevano stare in prigione,  ma in ambienti di rieducazione per aiutarli ad uscire dalla droga.  Ora il Presidente della Repubblica  Napolitano propone il condono per i reati minori  che, secondo me potrebbero essere appunto quelli commessi dai drogati o da stranieri, vittime innocenti delle tragedie del mondo intero.

    Questa proposta del presidente ha suscitato nei partiti tanti cavilli ed obiezioni che finiranno per prorogare alle calende greche qualsiasi  provvedimento.  Alcuni sostengono che questo provvedimento finirebbe per favorire Berlusconi ed accusano apertamente  il Presidente della Repubblica.

      Secondo me Berlusconi, con le sue malefatte, è già screditato presso l’opinione pubblica, con o senza condono.  Dall’interno stesso del suo partito si parla ormai apertamente di fondare un nuovo partito di centrodestra da contrapporre al centrosinistra nelle prossime elezioni.

    In questa situazione io propongo che tutti i partiti del centro e della sinistra si uniscano per sollecitare lo sfoltimento delle prigioni e per rimettere in libertà i detenuti per reati lievi, che sono in gran parte vittime  delle ingiustizie della società in cui viviamo.

     Diamo anche a loro, come a Berlusconi, la scelta fra gli arresti domiciliari e l’assegnazione ai servizi sociali.

     Leone Sacchi                              Bologna10/10/2013

CINQUANT’ANNI AL BENASSI

      Ho incominciato a frequentare il Benassi nel lontano 1965, quando con la famiglia siamo venuti ad abitare a Bologna. Allora la sede era a Villa Riccitelli. Al piano terra c’era un bar ed un’ampia sala dove i soci giocavano a carte. Al piano superiore c’era una grande sala adibita alle riunioni. All’esterno c’erano tre campi da bocce scoperti in terra battuta. L’attività associativa era ben gestita sotto la presidenza di Bassani. Egli è stato anche il promotore della costruzione della nuova sede in viale Cavina al n.4. Ci vollero quattro lunghi anni di trattative per trovare l’area e forse anche per superare alcuni ostacoli burocratici.  Sono occorso due anni solo per poter procedere alla costruzione del marciapiedi di ingresso per l’opposizione di un gruppo di verdi all’abbattimento di un pioppo . Al caro ed indimenticato Presidente Bassani  vada un ricordo particolare per l’impegno, la costanza e la bravura messa in campo per portare a termine questa grande impresa.

     Ora il Benassi è completo di tutto: un ampio bar, una sala per il gioco delle carte, una sala per il bigliardo, i campi da bocce, la sala da ballo, la tombola, la biblioteca, una splendida cucina modernamente attrezzata e le sale da pranzo. Ma la cosa più bella è il volontariato che fa funzionare tutto questo circolo insieme a tutte le attività sportive e ricreative delle associazioni che vi operano per bambini,  giovani ed anziani. Ed infine come non ricordare il giornalino “TroARCIal Benassi”, il suo comitato di redazione ed i tanti volontari che collaborano alla sua realizzazione.

    Forse solo i programmi culturali sono un po’ carenti ed anche poco frequentati. I cervelli ci sono, ma anche da parte dei soci che frequentano il circolo c’è poca attenzione alle iniziative culturali.

    Un ricordo per i bei momenti trascorsi al Benassi con la mia Maria, recentemente scomparsa, e con tanti cari amici che ci anni lasciato nel corso di questi anni.

     Un augurio al Presidente ed al Consiglio di Amministrazione  di buon proseguimento dell’attività del circolo da un socio ormai centenario.

    Leone Sacchi                          Bologna 04/10/2013

LA GRANDE FAMIGLIA ITALIANA

  Qualche tempo fa ho scritto un articolo  a favore di un governo di larghe intese presieduto da Letta, criticato da numerosi amici e conoscenti. Ritenevano  che con Berlusconi sarebbe stato impossibile  un governo di larghe intese. Io invece parlavo della famiglia Italia che di fronte al pericolo del fallimento deve unirsi per salvare il paese. Berlusconi per me, sebbene rappresentasse un partito di governo, è sempre stato un fanfarone che prima o poi sarebbe scomparso dalla scena politica, lasciando strascichi dietro di sé.

    Oggi i fatti lo hanno dimostrato con la farsa del voto a favore del governo Letta, dopo tuoni e fulmini contro di lui.

     Spero che gli italiani che in buona fede hanno votato per lui abbiano capito le sue fanfaronate e ne tengano conto.

    Spero che il governo presieduto da Letta possa risolvere alcuni fra i problemi principali che attanagliano il paese, compresa la riforma elettorale e che si creino le premesse per formare un governo stabile.

     Purtroppo però nessun governo potrà mai avere la bacchetta magica per risolvere la crisi della società capitalistica in tutto il mondo. Solo una nuova forma di convivenza capace di mettere le nuove tecnologie a servizio dei lavoratori di tutto il mondo potrà portare a soluzione i problemi dell’umanità. Speriamo che questo possa cominciare ad avvenire  quanto prima.

    Leone Sacchi                   Bologna 02/10/2013

IL TRAMONTO DEI PREPOTENTI

     Nel corso della mia lunga vita mi è rimasto un ricordo della mia infanzia sulla fine della prima guerra mondiale del 1918. L’Italia già povera sperava di aver superato la tragedia della guerra. Con libere elezioni i socialisti formarono un governo capeggiato da Giolitti e Turati. Questo governo però non aveva un governo per risolvere i problemi del paese. La riforma della terra si era risolta in una cosa miserevole. Alcuni pezzetti di terra tolti ai contadini senza un vero riscontro economico per i braccianti. In questa situazione serpeggiava il malcontento e dilagava la miseria.       

     Approfittando di questa situazione, Mussolini, già socialista e direttore de L’Avanti, tradì la causa socialista e passò al servizio dei padroni, che lo  finanziarono per organizzare le squadracce fasciste massacrando e terrorizzando il paese.  Ci fu anche la pagliacciata della marcia su Roma che il re avrebbe potuto fermare. Ma purtroppo questo re, Vittorio Emanuele III era un incapace e preferì appoggiarsi a Mussolini nella speranza di salvare la corona.

      Mussolini, con i suoi discorsi roboanti promise mari e monti riuscendo anche a coinvolgere la povera gente. Questo è il preludio del recente passato con le tragiche conseguenze alle quali stiamo assistendo. Dicono che la storia si ripete. Da vent’anni Berlusconi domina le sorti del nostro paese anch’egli come Mussolini promettendo mari e monti….mentre i suoi due mandati di governo ci hanno lasciato un’Italia impoverita e sull’orlo del fallimento. Ancora una volta egli si sente arbitro del governo e  promette di ridurre le tasse alla povera gente a pèatto di salvare sè stesso0 dalla condanna per le sue malefatte. Insensibile a tutti i problemi del paese, provoca la caduta del governo e si rende responsabile di tutte le gravi conseguenze che ricadranno su ognuno di noi.

    Io non penso che questo governo sia il meglio che si poteva sperare e per il quale abbiamo votato, ma mi auguro che almeno possa portare a termine la riforma elettorale, e che le nuove elezioni possano portare ad un governo stabile che possa dare ai giovani nuove prospettive di lavoro.

Leone Sacchi                    Bologna 29/09/2013

DON ZENO SALTINI: UN PRETE SCOMODO

        Don Zeno Saltini nacque a Fossoli di Carpi  da una ricca famiglia di proprietari terrieri. Laureatosi a 27 anni si fece sacerdote, dedicando subito la sua vita ai più poveri. Durante la dittatura fascista fondò, a sue spese,  l’Opera Realina, una specie di fabbrica nella quale preparava al lavoro i ragazzi che per ragioni varie si trovavano in difficoltà e rischiavano di finire in mezzo ad una strada. Molti di questi ragazzi erano di famiglie antifasciste ed avevano i genitori in carcere o senza lavoro perché perseguitati dal regime.  Aveva anche creato una scuola  con palestra che accoglieva i ragazzi anche nel periodo estivo delle vacanze scolastiche. Ci sono andato anch’io e ne conservo ancora un caro ricordo. Era posto sotto il voltone nell’oratorio della chiesa. Durante questo periodo don Zeno non era tanto ben visto dai fascisti, ma veniva tollerato. Durante la lotta partigiana don Zeno si schiera apertamente con i partigiani e, a guerra finita partecipa attivamente alla vita politica cittadina.  Nell’immediato dopoguerra nella Piazza Martiri a Carpi, di fronte ad una grande folla pronuncia il suo appello “FE DU MUCH” Fate due mucchi, qurello dei lavoratori e quello di che sfrutta il lavoro altrui e la vittoria sarà vostra. Contro di lui intervenne anche la Santa Sede che gli tolse  i sacramenti da prete. Ma don Zeno non si arrese.

     Nell’ex campo di concentramento di Fossoli fondò Nomadelfia e raccolse le famiglie degli italiani espulsi dalla Iugoslavia di Tito e ragazzi e sbandati che la guerra aveva creato a piene mani. Per il loro sostentamento mise a loro disposizione un podere di sua proprietà a Fossoli e raccolse le offerte di alcune società e di privati. Però anche qui, dopo parecchi anni si trovò in contrasto con  i sommi della Chiesa e fu costretto a sciogliere la comunità.  Ma, ancora una volta, non si arrese.

     A Grosseto fondò una nuova Nomadelfia alla quale dedicò tutta la sua vita, fino alla morte. La comunità di Nomadelfia celebrò la sua morte per alcuni giorni con eventi che furono trasmessi anche dalla televisione nazionale. Io penso che don Zeno sia stato un promotore di una nuova forma di convivenza sociale che potrebbe essere di esempio per il futuro del nostro paese. Ha scritto anche varie opere, fra cui mi piace ricordare “Fra le zolle” di cui conservo copia.

   Ho scritto queste poche righe sulla vita di Don Zeno Saltini perché penso che vada ricordata come quella di tutti quelli che hanno dedicato la loro vita al bene della società. In particolare spero che Carpi lo onori sempre come merita questo suo nobile figlio.

    Leone Sacchi   Bologna 27/10/2013

LA DROGA E I SUOI DERIVATI

Io, tempo fa, ho già scritto il mio parere sui drogati: la galera non sarebbe il loro posto, ma apposite istituzioni per il recupero.

Io, non vorrei fare di tutta l’erba un fascio: quando vedo delle mamme girare con la carrozzina con la sigaretta in bocca sono amareggiato. Penso a quei bambini quando diranno loro che il fumo fa male, penseranno ai genitori che fumano e non ci crederanno e non vedranno l’ora di potersi mettere la sigaretta in bocca.

Ancora più grave è la situazione degli spacciatori della droga. Essi avvicinano i nostri ragazzi nelle scuole, nelle discoteche e in vari altri posti e offrono le dosi gratis per iniziarli alla droga. Questi sì, andrebbero messi all’ergastolo senza processo.

Però il fatto che mi interessa maggiormente è l’uso della droga: da tanti anni che la droga viene sottratta e sequestrata e che avrebbe fruttato, se messa in uso, milioni di euro, che uso ne viene fatto? Viene distrutta? Viene blindata? O viene anche messa negli ospedali o adoperata in medicine? Se così fosse, la droga si potrebbe usare anche a scopo benefico (anziché malefico) e se così fosse, perché non viene sottratta alla produzione? La questione è il prezzo? Sempre se fosse questione di prezzo, quanto in seguito verrebbe poi a costare per mantenere i drogati nelle prigioni e nelle apposite istituzioni di recupero?

Tutti questi sono i pensieri di un centenario che si sente ancora partecipe e a cui sta a cuore l’avvenire delle nuove generazioni.

Badi, 6 agosto 2013
Leone Sacchi

Gli anni più belli di una spensierata gioventù

  Negli anni che ho trascorso come casaro al caseificio Tresinaro avevo spesso contatto con vari bambini sui dieci anni e mi divertivo a fare loro degli scherzi. A volte li mettevo in riga per fare una corsa e poi, arrivato al due, non davo mai la partenza cosicché loro facevano delle false partenze e la corsa vera non arrivava mai. Altre volte quando frantumavo il ghiaccio da mettere nella zangola per fare il burro i ragazzini mi chiedevano di dargliene qualche scaglia. Mi domandavano dove dovevano metterlo per portarlo a casa. Ed io gli dicevo di metterlo in tasca e quando sei a casa lo fai friggere. Un altro scherzo che mi fa ancora ridere consisteva nella prova di stracciare la carta bagnata coi denti. Il primo bimbo che ha provato è rimasto stupito della facilità con la quale era riuscito in quella difficilissima impresa, forse senza neppure rendersi conto che si trattava di uno scherzo.

    C’era poi un bambino di circa tre anni che veniva tutte le mattine, quando toglievo il burro dalla zangola per mangiarne qualche noce. Io glielo davo in mano e lui lo mangiava, ma gli rimanevano le mani unte. Ed io allora gli insegnavo a pulirsi nel grembiulino, ma lui mi obiettava che la mamma lo avrebbe sgridato ed allora io gli avevo insegnato a dire “Dio bela bestia, me lo ha detto il casaro”. Adesso comprendo che è stato uno scherzo di cattivo gusto, sia per la volgarità, sia perché anche all’asilo pronunciava spesso quella frase. Da allora sono trascorsi molti anni e mi è rimasto il desiderio di rivedere quel bambino.

   Nel Marzo del 1963 sono andato casaro con la famiglia nel caseificio Osteriola di Cibeno di Carpi. Nel caseificio lavoravano già due garzoni, Guagliumi Antonio e Babbi Amerigo. I primi scherzi li abbiamo cominciati con il formaggio dentro alla caldaia. Il formaggio, come è noto si deposita sul fondo, viene portato a galla con una pala di legno, raccolto in un telo e poi diviso in due parti. Si scommetteva su quale fosse la parte risultata un po’ più grande. Siccome però la pesata avveniva nel pomeriggio, se mi ero sbagliato cambiavo parte alle forme e così vincevo sempre io. La posta in gioco era un gelato che mi sorbivo con grande disappunto della vittima di turno.

   Un giorno di Agosto ho scommesso con Antonio che il termometro non sarebbe salito oltre i 23 gradi Reamour, mentre  secondo Antonio sarebbe arrivato oltre i 25. I gradi Reamour sono usati dai casari per la cottura del formaggio. Quando, nel primo pomeriggio mi sono accorto che il termometro aveva superato i 25 l’ho infilato nell’acqua fredda e poi, dopo qualche minuto l’ho rimesso al suo posto e con

 

Maria ci siamo messi a guardare dalla fessura della finestra. Quando Antonio è arrivato è corso subito a controllare la temperatura e scuoteva la testa stupefatto dalla temperatura che il termometro gli mostrava. Io non sapevo trattenere le risa mentre mangiavo il gelato ed Antonio preso da un momento di stizza diede un pugno sul tavolo, facendo incendiare una scatola di fiammiferi lì vicino.

    Ed adesso passo a raccontare di un’esperienza piacevole con una cagnolina Laica che ci aveva portato Antonio. Sembrava un cane educato in un circo. Era graziosa e furba e sapeva fare un gran numero di mosse aggraziate e molto espressive. Se mangiavamo qualcosa, lei ci metteva le zampine sulle gambe e chiedeva di essere servita.  Se partivamo in bicicletta lei con un balzo raggiungeva il suo seggiolino e veniva con noi. Era anche birichina. Mia moglie non voleva che salisse sul letto, ma lei lo faceva lo stesso, con la complicità di Emilia e si nascondeva sotto alle lenzuola. Quando Emilia rientrava da Bologna lei correva alla corriera ad aspettarla.  Quando ha partorito i suoi cuccioli sembrava ce li volesse far ammirare per sentirci fare i complimenti. I cuccioli poi li abbiamo dati ad alcune famigli amiche del vicinato e Laica ha continuato ad andarli a trovare tutte le mattine. Insomma era un amore di cagnetta.

   Quando abbiamo dovuto assistere alla sua tragica morte è stato per noi un grande dolore. Gli operai stavano smontando alcuni impianti elettrici del caseificio ed avevano gettato nel cortile un rotolo di fili elettrici e metallici. Laica ci è passata sopra ed è rimasta fulminata. Siamo subito corsi in aiuto, ma era già morta.

     Qui finisce il mio racconto. Ora sto per andare in montagna per il periodo estivo. Ringrazio tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggere i miei scritti, che comunque sono stati un passatempo per me.

      Leone Sacchi                                   Bologna 06/06/2013

La grande famiglia italiana


    Quando in un mio recente scritto ho parlato della scuola in prevalenza sulla violenza alle donne il mio dire era sulla educazione dei sentimenti; una educazione di convivenza umana e fraterna sempre volta al bene della Famiglia Italiana non come si sta svolgendo ora in contrapposizione quasi da nemici ma di collaborazione. Io vorrei che ogni problema venisse posto in discussione sempre per il bene della famiglia.

    Attualmente il governo è amministrato dal partito di centro sinistra e dal partito di centro destra, una coalizione che spero riesca a portare la famiglia Italia fuori dalla crisi che attualmente grava su di noi. Però questi due partiti si fronteggiano e ciascuno vuole dimostrare di essere più bravo e più capace in vista dei voti per le prossime elezioni.

     Quando parlo di educazione spero che le nuove generazioni, alle quali verrà affidato il futuro del nostro paese, anche se militeranno in diverse formazioni politiche, vorranno prendere delle decisioni unitariamente per il bene della grande famiglia italiana. La mia speranza è che anche i due partiti attualmente al governo trovino nel bene la giusta via.

   Ma temo per me che si avveri il proverbio: campa cavallo che l’erba cresce.  Ma l’erba cresceva ed il cavallo moriva.

    Leone Sacchi                                      Bologna 30/05/13

Ridurre le spese, comprese quelle militari


    Per ridurre le spese il governo affronta oggi la proposta di sospendere il finanziamento ai partiti. Personalmente avevo sempre giudicato negativamente questo finanziamento e quindi ritengo giusto eliminare questa spesa. Però mi sembrerebbe altrettanto giusto che il governo ponesse all’ordine del giorno in parlamento anche la riduzione delle spese militari. In particolare, tanto per cominciare vorrei che il parlamento affrontasse il problema del ritiro dei nostri militari impegnati in vari paesi, per difendere la libertà e la pace, si dice. Queste missioni non sono solo onerose sul piano finanziario per il nostro paese ma hanno anche comportato un numero elevato di lutti di nostri cittadini, senza creare vantaggi di qualsiasi genere alle popolazioni dei paesi nei quali siamo intervenuti.

    Anzi. Per prima cosa vorrei ricordare che con le armi non si porta né pace, né libertà, ma solo distruzioni e morte come stanno dimostrando i fatti. In secondo luogo si creano anche nei nostri paesi le condizioni per scatenare atti di violenza, come sta avvenendo in vari paesi europei.

     Per queste ragioni ritengo utile che il governo affronti questo problema e che il granellino di sabbia che io ho sollevato si unisca a tanti altri per il ritorno a casa dei nostri soldati.

      Leone Sacchi                             Bologna 24/05/13

Il Papa e la torre di Babele

    Con tanto affetto e simpatia ho accolto l’esempio fatto dal Papa sulla torre di Babele e sulla poca considerazione della vita umana.

    A questo proposito vorrei citare alcuni esempi più recenti della mia gioventù. I bovari che accudivano le stalle e gli animali e che avevano un contratto annuale, vivevano in catapecchie prive di qualsiasi servizio. In alcuni casi non c’era neppure il gabinetto. Questi poveretti per i loro bisogni corporali si servivano di una buca in campagna con un grosso palo per tenersi stretti e non caderci dentro. Ma le stalle ed i fienili erano tenute come Dio comanda.  C’erano le volte ed i tiranti in ferro per rendere più sano e solido l’ambiente. Il tetto del fienile non faceva acqua per evitare gli incendi. Tutto era studiato per la salute degli animali perché al padrone interessava di più la vita della mucca che quella del bovaro. Se moriva o se ne andava, non era difficile sostituirlo.

     Dai tempi di allora è passata molta acqua sotto i ponti, ma l’essere umano viene ancora messo in condizione di togliersi la vita a causa della miseria e della disoccupazione. Anche in questo caso viene a proposito l’esempio della torre di Babele riportato dal Papa. Nel corso degli anni gli industriali, con le nuove tecnologie, si sono serviti della mano d’opera dei lavoratori per realizzare i propri profitti. Ed in questo caso l’interesse è stato reciproco.

     Quello che ora a me non sembra giusto è che, di fronte alla crisi attuale, il proprietario della fabbrica si senta in diritto di chiudere e di dislocare la produzione in altri paesi senza tenere in alcun conto la vita degli operai e delle loro famiglie.

     Speriamo che in una futura nuova società i governi prendano in considerazione prioritariamente il lavoratore e che il valore fondamentale della società non sia la pietra ma l’esistenza umana e la collaborazione fra imprenditori e lavoratori.

     Concludo con un ringraziamento a papa Francesco per il suo esempio sulla torre di Babele nella speranza che in futuro la vita sia serena e degna di essere vissuta da ogni essere vivente sulla faccia della terra.

     Leone Sacchi                            Bologna 20/05/2013