UN VECCHIO PROVERBIO DICE: CHI DI
COLTEL FERISCE DI COLTEL PERISCE
Durante la dittatura fascista c’era un
motivetto che diceva: sotto la man del reo destino, molti son già caduti, molti
il carcere ed il confin detiene eppure son cresciuti. Mussolini si è imposto al potere con la forza delle
armi e con le armi è stato soppresso. Secondo me gli ambasciatori sia in Iraq che in qualsiasi
altro paese arabo non debbono essere portatori di armi, ma portatori di pace. Un esempio l’abbiamo già avuto in Iraq
con la guerra e le tragiche conseguenze alle quali stiamo assistendo. Così
dicasi con Geddafi e con tutti i paesi dove
l’Amarica con la complicità dell’Europa, vuole mantenere il proprio
potere con la forza delle armi. Questo
perché la ribellione dei popoli arabi non è una ribellione di delinquenti, ma
dei popoli che in difesa della propria
libertà conducono, a loro dire, una guerra santa contro il potere americano. Purtroppo
di questa tragica situazione subiscono
le conseguenze anche gli innocenti.
Non so se il governo italiano sia
andato in Iraq e negli altri paesi come ambasciatore dell’ Onu o per iniziativa
del governo italiano. Comunque sia non
è con la violenza delle armi che si porta la pace, ma si portano
solo delle armi per proseguire i conflitti in corso. Purtroppo con
risultati disastrosi cui stiamo
assistendo tuttora e con delle
prospettive purtroppo tragiche per l’Europa e per il mondo intero. Quindi
finché siamo in tempo, cerchiamo di
evitare il peggio e non più col potere delle armi, ma come ambasciatori di
pace, perché ogni popolo ha il diritto alla sua
indipendenza e alla sua libertà. Questo
dovrebbero comprendere i prepotenti della terra e rinunciare ai loro
privilegi. Questo è quanto spero per
evitare le tragiche conseguenze per il nostro avvenire.